Mille colori
di Manuela Stefanoni
Per la rubrica Mille colori abbiamo chiesto a Peppe, nostro parrocchiano, di farci conoscere la Casa della Carità, realtà a Milano dove lavora. La Casa offre supporti differenziati per chi necessita un accompagnamento in una fase fragile della propria vita e garantisce a coloro che ne fruiscono un futuro di speranza e serenità. Grazie a Peppe e a tutti i collaboratori della Casa!
Nata nel 2002 per volere del cardinale Carlo Maria Martini e presieduta da don Virginio Colmegna, la Casa della Carità “Angelo Abriani” accoglie chi è stato rifiutato, risponde alle domande di accoglienza più complesse, affronta le emergenze metropolitane e fa proposte concrete alla città, sperimentando nuove soluzioni da consegnare alle istituzioni, affinché siano rese strutturali nel sistema di welfare pubblico. Per questo, la Fondazione opera sia a livello sociale sia a livello culturale.
Nella sua sede principale nel quartiere Adriano, alla periferia nord-est di Milano, nelle sedi distaccate e in una rete di appartamenti diffusa sul territorio cittadino, la Casa della Carità ospita quotidianamente centinaia di persone in difficoltà: famiglie senza casa, giovani migranti, mamme con bambini e persone senza dimora o con problemi di salute mentale, accompagnandole verso diritti, cittadinanza, autonomia.
A coloro che non riesce ad accogliere, offre servizi quali docce e guardaroba, ambulatori medici e psichiatrici, consulenza legale. Nell’ultimo anno la Casa della Carità ha lavorato il favore di 5.937 persone.
Seguendo il mandato del cardinal Martini, a partire dalle sue attività sociali, la Fondazione propone convegni, momenti di riflessione, occasioni formative, rassegne culturali e pubblicazioni che indagano i temi dell’accoglienza, della carità, delle dinamiche sociali, delle nuove povertà, dell’ecologia integrale, configurandosi come un vero e proprio laboratorio di cittadinanza.
La Casa della Carità crede nella dignità e unicità di ogni persona, nel valore dell’ascolto, nell’importanza della relazione. Si impegna a promuovere diritti e a contrastare quella Papa Francesco chiama “cultura dello scarto”, che danneggia le persone e l’ambiente, nella convinzione che prendersi cura di chi è escluso generi benessere, sicurezza e coesione sociale, per tutti.
Lo stile della Casa della Carità è laico, inclusivo e basato sul dialogo. È ispirato dal Vangelo e dalla lettera Farsi Prossimo del cardinal Martini.