La parola ai giovani
di Anna Maria Parini
Ho avuto modo di vivere l’oratorio e l’esperienza educativa in momenti diversi della mia vita. Da piccola ho sempre frequentato la mia parrocchia e ricordo solo momenti di gioia e di divertimento con le tante attese feste di inizio a cantare in cerchio un “ciao” al nuovo anno. Poi crescendo ho iniziato l’esperienza come animatrice e di quei periodi ricordo l’entusiasmo nel voler fare, nell’inventarsi giochi e attività mai fatti prima, a preparare simboli che accompagnassero il cammino dei più piccoli di cui io e i miei amici ci sentivamo responsabili. Dopo è arrivato il cammino dei giovanissimi: ricordo come fosse ieri l’educatore che mi è venuto a cercare insistendo perché io partecipassi. Ricordo di essermi sentita importante perché a qualcuno interessava che proprio io ci fossi. Lì ho conosciuto il mio Signore, quello con cui oggi condivido la mia vita e ogni volta che penso a quegli anni nasce un grande senso di gratitudine verso gli educatori che hanno accompagnato il mio percorso, gente adulta che sceglieva di dedicare tanto tempo a noi con passione, perché ci credeva, perché aveva voglia di trasmettere ciò che per loro era importante. È da quel periodo che è iniziato il cammino di fede che non si è mai interrotto e che in modi sempre nuovi mi ha portato a vivere questa meravigliosa esperienza in GMG. In questi ultimi anni ho avuto la possibilità di seguire il gruppo giovani e l’anno scorso i 18/19enni.
Di questo periodo della mia vita mi porterò nel cuore la percezione di una grande bellezza che ho visto nei ragazzi. Con questa esperienza mi sono resa conto che è cambiato il mio sguardo sulla vita e mi sono ritrovata dall’ “altra parte”, dal lato degli adulti. Ho visto nei loro occhi lo stesso bisogno che avevo io alla loro età di certezze, sete di esperienze, bisogno di ascolto, un grande bisogno di amore. Un amore diverso da quello che si sente nell’aria, un amore grande, con la A maiuscola che ti spinge a guardare l’altro in profondità, ad aprirti come non si riesce a fare in nessun altro posto, a scambiarsi pensieri che non si riescono a comunicare a nessun altro. Tanti sono stati i momenti in cui ho sentito la presenza forte di Dio nei nostri incontri, perché solo lui può mettere quella scintilla che infuoca un tema semplice pensato da noi educatori; è Lui che ci chiama in un posto e in un momento e servendosi dei nostri strumenti ,a volte anche miseri, costruisce cose grandi.
Un gran bel cammino è stato fatto in questi anni e ringrazio ogni singola persona che mi è stata accanto nella condivisione dell’avventura formativa, ma soprattutto ringrazio i giovani e i giovanissimi che mi hanno riempito il cuore di tanto e tanto amore.