Mille colori
di Maria Grazia Recrosio
Un evento emozionante, quello organizzato dalla sezione ANPI Codè Montagnani Marelli, insieme a Libera e con il patrocinio del Municipio 8, per ricordare Lea Garofalo, testimone di giustizia, uccisa dalla ‘ndrangheta in un solaio di un palazzo, che si affaccia su Piazza Prealpi.
Emozionante, perché erano tante e di ogni età le persone radunate con una fiaccola in mano, ma soprattutto perché a raccontare le motivazioni dell’evento e la storia di Lea, c’erano donne forti e coraggiose, che con grande intensità hanno scaldato gli animi dei presenti.
Lucilla Andreucci, referente del coordinamento di Libera Milano ha guidato tutti gli interventi sottolineando l’importanza della storia di Lea Garofalo.
Rossella Montagnani Marelli, presidente della sezione ANPI, ci ha raccontato dell’attacco vandalico che– triste ricordo della fine riservata al corpo di Lea- ha bruciato la targa posta in sua memoria sulla panchina rossa, che ci ricorda la violenza contro le donne; Rossella ha anche decritto il nuovo progetto che ANPI con Amnesty International, Libera ed Emergency sta portando avanti per realizzare una nuova panchina, gialla, in difesa di Patrick Zaki e in memoria di Giulio Regeni, perché la piazza, tante volte finita alla ribalta per atti di cronaca di stampo mafioso, possa essere un luogo colorato di denuncia della sopraffazione nelle sue varie forme.
Giulia Pelucchi, neo eletta presidente del Municipio 8 e prima donna a ricoprire questa carica, ha sottolineato il potere evocativo dei luoghi e l’importanza delle persone che li abitano.
Monica De Luca, del Presidio Lea Garofalo, ha raccontato dei ragazzi che seguirono con partecipazione il processo contro gli assassini e che si sono fatti ora uomini e donne libere anche grazie all’esempio di Lea.
A chiudere, le parole toccanti di Sara Ombra, sostituto procuratore presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, che ha letto alcuni passaggi della sentenza di condanna degli assassini e la riflessione delle studentesse del liceo Bottoni, Nicole ed Emma, che ben incarnano la voglia di riappropriazione di un territorio e un quartiere, a volte definito difficile, ma caratterizzato da una grande voglia di futuro e di partecipazione cittadina.
Le testimonianze sono state accompagnate dalla musica coinvolgente di Angela Masala e Francesco Rana e da una straordinaria performance del Teatro degli Instabili, che con una trovata brillante, ha fatto parlare il ritratto di Lea come se fosse ancora con noi. Riportiamo qui qualche parola di Lea recitata nella performance per farvi partecipi dell’emozione vissuta al presidio del 23 sperando vi spinga a partecipare numerosi con noi l’anno prossimo.
“Sono una donna che si è sempre presa le proprie responsabilità e che da tempo ha deciso di rompere ogni tipo di legame con la propria famiglia e il proprio convivente, cercando di iniziare una nuova vita all’insegna della legalità e della giustizia con mia figlia”
(dalla lettera di Lea Garofalo al Presidente della Repubblica -aprile 2009).