Dialogo con i lettori
di Tiziana Dionisio
Chi ha avuto l’occasione di passeggiare qualche volta in montagna, non può non aver notato disseminate qua e là molte figure di Cristo in Croce, poste in prossimità di crocicchi, posti sulle facciate di malghe o case o sparsi liberi nei boschi.
Gesù è una presenza costante che sembra che osservi tutto quanto accade sotto i suoi occhi, ben consapevole che nessuno si curi di Lui, che alcuno trovi qualche secondo per una fugace e sfuggente preghiera.
In questi giorni, nel silenzio assordante della natura, due di queste figure mi hanno trattenuta.
Il “legno” della Croce appeso su un albero di legno, ma di un legno “vivo”… e cosa ci fai tu Gesù così scuro e nero, quasi avvizzito dai peccati del mondo, e su una croce rossa, quel rosso che ricorda tanto il tuo sangue versato per noi; e poi un recinto verde, quasi a volerti racchiudere, relegare solo in quel contesto.
Ma a ben vedere ti hanno posto su un abete secolare dove scorre la linfa della vita e la Tua Croce è la nostra vita!
E poi eccoti qui ancora, riparato da una sommaria tettoia, sofferente, ma immerso in uno spazio libero, avvolto dal vento, sferzato dalla neve nei giorni più impervi, e tanto spesso baciato dal sole, ma che abbracci tutti quelli che a te si avvicinano e che ti osservano con cuore puro.
E ai tuoi piedi..non il sangue, ma la vita, la vita che fiorisce con un “verde” che rasserena i cuori infranti.