Vita in comunità

di Carmelo Santoro

Quando, ormai alcuni mesi or sono, ci è stata annunciato che le parrocchie di S. Martino in Villapizzone, San Gaetano e Gesù Maria e Giuseppe avrebbero costituito un’unica comunità pastorale, sono stati costituiti gruppi di lavoro omogenei tra membri delle tre parrocchie per studiare in che modo le varie realtà presenti in ciascuna avrebbero potuto mettere a fattore comune esperienze, metodologie e risorse. Questi gruppi di lavoro sono stati, molto opportunamente, chiamati Agorà (Agorà della liturgia, Agorà della comunicazione, Agorà dei catechisti e degli educatori, e così via) utilizzando la parola greca (agorà, appunto) che indicava la piazza della polis, dove si svolgeva la vita politica e commerciale della città e, in particolare, dove si svolgeva il confronto e il dibattito tra i cittadini.
In occasione dell’Agorà delle società sportive, i rappresentanti dei gruppi sportivi presenti nelle tre parrocchie hanno discusso dei rispettivi programmi, hanno esposto quali sono le fatiche che ciascuno quotidianamente sperimenta ma, soprattutto, hanno parlato di futuro, e cioè di come, utilizzando lo strumento universale dello sport, le sinergie che saranno generate dalla ormai prossima costituzione della comunità pastorale potranno offrire ai giovani (e perché no: anche ai meno giovani) una ulteriore prospettiva di conoscenza del Vangelo e di accoglienza di Gesù nella vita quotidiana di ciascuno.
È stato proprio in occasione di una riunione dell’Agorà delle società sportive che si è deciso di proporre l’organizzazione di una corsa/passeggiata non competitiva aperta a chiunque abbia voglia di parteciparvi. Abbiamo deciso di chiamarla Stragorà, proprio per legare questa manifestazione ai significati e ai contenuti delle Agorà parrocchiali di cui parlavo poc’anzi.
La manifestazione si svolgerà il prossimo 5 giugno, ed è stata concepita, in primo luogo, come una occasione di festa. Il sentimento prevalente di tutti coloro che hanno partecipato ai gruppi di lavoro delle Agorà parrocchiali è stato quello della gioia.

Ci siamo riconosciuti tutti, sin dal primo momento, come membri di una unica comunità. E pertanto Stragorà vuole essere, in primo luogo, la celebrazione della festa, della gioia di riconoscerci tutti fratelli.
C’è, poi, com’è ovvio, la parte sportiva della manifestazione. I gruppi sportivi delle nostre parrocchie si richiamano al Manifesto dello sport educativo, elaborato qualche anno fa dall’Ufficio nazionale della CEI per la pastorale del tempo libero, turismo e sport. Crediamo nei valori dello sport per l’uomo aperto all’Assoluto, uno sport che sappia educare ai fondamenti etici della vita e che consideri la persona nella sua dimensione unitaria: corpo, anima e spirito. Chi parteciperà alla Stragorà, pertanto, parteciperà ad un evento che vuole essere anche un evento sportivo: una corsa/camminata della lunghezza di circa 4,5 km che, per quanto non competitiva, avrà i crismi di una vera manifestazione sportiva con tanto di pettorali, punzonatura durante il percorso, partenza, arrivo e premi per i partecipanti che si distingueranno.
La manifestazione di svolgerà lungo le strade del nostro quartiere e toccherà il territorio delle tre parrocchie che costituiranno la futura comunità pastorale. Sarà anche un modo per dare un segno ai nostri quartieri che “qualcosa” di nuovo sta per succedere e per testimoniarne la bellezza.
Stragorà sarà anche un’occasione di preghiera. Camminare insieme come membri di un’unica comunità, peraltro, ci riporta al significato del cammino sinodale della Chiesa, al discernimento comunitario della volontà di Dio, e al significato di una Chiesa missionaria in uscita.
Al termine della corsa/camminata i parroci delle nostre tre parrocchie celebreranno la Santa Messa in occasione della quale gli animatori dell’oratorio estivo riceveranno il relativo mandato. Ringrazieremo, così, il Signore per il dono che ci è dato di questa nostra comunità pastorale, affinché sia colma di grazia e di amore per il Vangelo di Gesù.