Vita in comunità

di Laura Lanfredini

Domenica 30 gennaio si è celebrata la festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, festa patronale della nostra parrocchia. Dopo l’esperienza degli anni scorsi, in cui avevamo voluto sottolineare prima la figura dei nonni e poi quella dei papà, quest’anno abbiamo voluto mettere al centro della festa la figura di Maria, vista come donna e come madre. Per renderle omaggio, durante la Messa delle 10.30, i bambini del catechismo, accompagnati da alcune giovani mamme, hanno voluto compiere un gesto simbolico, portando all’offertorio in dono a Maria dei fiori di carta realizzati da loro e recitando una preghiera di intercessione.
Purtroppo, non è stato possibile celebrare la festa ritrovandoci in modo comunitario come avremmo voluto, perché la pandemia ci ha imposto molte limitazioni, ma abbiamo comunque cercato di creare delle occasioni per riflettere insieme sul ruolo delle donne nella famiglia e nella società alla luce dell’esempio di Maria, calato nella realtà del nostro tempo.
In questa direzione, non potendo organizzare la proiezione in Auditorium, si è collocata la proposta di suggerirvi tre titoli di film da vedere in famiglia:

  • Monna Lisa Smile, ispirato alla storia vera di una insegnante in un college americano negli anni ’50 che si impegna per allargare gli orizzonti delle proprie alunne e renderle consapevoli che possono poter scegliere liberamente il proprio futuro, senza condizionamenti. Una donna, come Maria, che vive controcorrente.
  • Mai senza mia figlia! Storia vera di una cittadina americana sposata con un iraniano che vive da anni negli Stati Uniti e da cui ha una bambina. Un viaggio a Teheran mostrerà un nuovo volto dell’uomo, divenuto despota e manesco, e cambierà la vita delle due donne al punto da spingere la donna a fuggire dall’Iran insieme con la figlia, tra innumerevoli difficoltà e pericoli. Una donna e madre, come Maria, coraggiosa e tenace per amore della figlia.
  • The blind side, storia di una famiglia benestante che adotta un ragazzo afroamericano adolescente e senzatetto. È la madre adottiva, in particolare, che riesce ad instaurare un rapporto con il ragazzo, aiutandolo a realizzare il suo potenziale, sia sul campo di football che nella vita, per offrirgli una seconda possibilità. Una madre, come Maria, che cresce con amore un figlio non suo.

    Oltre a quello che ci offre la cinematografia, abbiamo voluto ascoltare la voce delle donne che vivono nella nostra comunità, in particolare la voce delle madri. Oggi, infatti, per tanti motivi la maternità è in crisi e vogliamo esprimere la nostra gratitudine alle donne che coraggiosamente dicono un sì alla vita e metterci in ascolto dell’esperienza di chi è madre, “di pancia o di cuore”, con le parole di una di loro.

Ecco perché, come lo scorso anno avevano fatto i papà, alcune mamme – Martina, Donatella, Simona e Maria Pia – si sono rese disponibili a “metterci la faccia” e ci hanno offerto una video-testimonianza sulla loro maternità, ancora visualizzabile sul canale youtube della parrocchia (raggiungibile anche sulla home page del nostro sito parrocchiagmg.it). Sono video da guardare, spontanei ed intensi, per la ricchezza e la bellezza delle esperienze che ci raccontano.
Almeno un’occasione comunitaria però, pur nel rispetto delle misure anti CoViD, abbiamo voluto concedercela: un momento di riflessione, di testimonianza e di preghiera che si è svolto domenica pomeriggio, in Chiesa, a partire dal libro di Mons. Tonino Bello “Maria, donna dei nostri giorni”. Un libro bellissimo (leggetelo!) che ci offre in 31 brevi capitoli altrettanti ritratti non convenzionali della Madonna, diversi dall’immagine tradizionale e più vicini a noi e alla nostra epoca.
Donatella C., Daria ed io abbiamo scelto tre di questi ritratti: Maria, donna feriale, Maria, donna accogliente e Maria, donna coraggiosa. Tre brani che, tra gli altri, ci hanno colpito e che, soprattutto, ci hanno offerto spunti di riflessione legati alla realtà attuale e ci hanno spinte a porci molte domande sulle nostre vite. È stato emozionante: leggere il brano, che pure avevamo prescelto, ad alta voce all’interno della nostra Chiesa, sotto lo sguardo di Gesù, Maria e Giuseppe, assumeva una dimensione nuova, e sembrava davvero che Maria fosse lì con noi, presente e viva, nella sua e nella nostra quotidianità, e ci esortasse ad essere accoglienti e coraggiose come lo è stata lei. Ancora più emozionante è stato condividere le nostre semplici riflessioni personali e le domande che l’esempio di Maria ci invita a porgersi, esempio che noi, cristiani del nostro tempo, dobbiamo attualizzate e concretizzare nella nostra vita.
Maria, una donna feriale: tra le pieghe della propria quotidianità ognuno di noi può trovare analogie con le esperienze vissute dalla mamma di Gesù e ritrovare in Lei un pungolo, un’alleata, una Donna che ha condiviso tutte le fasi e le situazioni di vita di ogni donna, modello del discepolo, che si mette ancora oggi al seguito del Signore.
Maria, una donna accogliente: un esempio che ci insegna a non avere paura delle diversità, ma a compiere atti di accoglienza nei confronti di chi è debole e in cerca di aiuto, sia egli un povero che tende la mano, uno straniero in cerca di vita nuova, un malato o un anziano lasciato solo, una famiglia in difficoltà, un emarginato o una vittima di ingiustizia e soprusi.
Maria, una donna coraggiosa: dal suo Sì pronunciato davanti all’angelo, al canto del Magnificat, fino al dramma del Calvario, Maria ci è di modello per non essere complici dei potenti, per non accettare passivamente le tante ingiustizie della società in cui viviamo, ma per trovare la forza per essere sempre dalla parte degli umili, per promuovere la giustizia e per essere testimoni dell’amore di suo Figlio.
Un bellissimo sottofondo musicale, grazie ad Elena, Cristina ed Alessandro, ci ha accompagnato nella meditazione dopo ogni brano, aiutandoci, pur nella preghiera individuale, a riconoscerci come comunità cristiana in cammino sotto la guida e la protezione di Maria, donna di duemila anni fa e dei nostri giorni.