Editoriali del parroco
di don Giovanni Confetta
Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. […]
Maria stava all’esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro! Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto.
(Gv 20,1.11-18)
Protagonista assoluta del mattino di Pasqua, secondo il IV Vangelo, è Maria di Màgdala che già nell’VIII secolo d.C. Beda il Venerabile chiamava l’apostola degli apostoli, colei che per prima vide il Risorto e che per prima annunciò agli stessi apostoli la risurrezione del Cristo.
Purtroppo molti – ancora oggi – pensano che la fede sia un tranquillante dell’anima, una via di fuga psicologica per i problemi che siamo incapaci di affrontare e superare. Non è così! Si tratta, piuttosto, di una grande e rischiosa avventura spirituale e Maria Maddalena ce ne indica i passi fondamentali.
La fede ha come punto di partenza la ricerca: una ricerca non superficiale, ma appassionata che coinvolge tutto sé stessi. Noi arriviamo a credere veramente in Cristo solo quando sentiamo la sua assenza dalla nostra vita come un fatto insopportabile.
Ci domandiamo: abbiamo anche noi questo desiderio di incontrare il Signore, di correre alla sua ricerca? Abbiamo la volontà di non arrenderci di fronte alle difficoltà che il cammino del discepolato comporta?
Quante volte siamo tentati di abbandonare la lotta della fede o di annacquarla riducendola a facciata, routine, ripetizione di alcuni gesti fatti senza passione e senza slancio: è proprio questo il banco di prova, il momento migliore che ci è offerto per rinsaldarla cercando Gesù, amandolo anche quando ci sembra lontano e assente, riconoscendolo come il tutto della nostra vita, come colui che è il nostro Signore.
Alla Maddalena potranno portar via Gesù dal sepolcro, ma non dal cuore!
A noi lo cancellano facilmente la nostra superficialità, la nostra autosufficienza, il nostro benessere, il nostro attaccamento alle cose materiali e alla gloria terrena.
Ma, qual è il segreto che ha permesso a Maria Maddalena di continuare a cercare il Signore, di non scoraggiarsi, di avere nel cuore una tenacia imbattibile e quindi – alla fine – di incontrarlo?
Il segreto è che Maria Maddalena aveva fatto una scelta precisa: era stata in contatto personale con Gesù Crocifisso. Senza Venerdì santo non è possibile neppure la Pasqua di Risurrezione. Potremmo anche dire, in modo provocatorio, che non è vero che Gesù è risorto! Gesù, il Crocifisso è risorto … ed tutt’altra cosa!
Secondo la narrazione del IV Vangelo gli apostoli erano fuggiti quasi tutti: erano rimasti solo in quattro: Maria, la madre di Gesù, la sorella, Giovanni, Maria Maddalena e la sua amica, Maria di Cleofa. Entro un’atmosfera generale di odio, di indifferenza, di grettezza brutali Gesù muore e trova accoglienza solo in queste poche persone, che non si preoccupano dell’ostilità e dell’odio che hanno attorno, perché sono attratte in maniera irresistibile da Colui che è appeso al legno della croce.
Certo, stare sotto la croce fa paura, perché non ci si ritrova in grande compagnia: ci fa’ sentire terribilmente isolati, ci fa’ sentire una minoranza insignificante nel mondo, ma la chiesa è proprio nata da quello sparuto gruppo che ha saputo stare con coraggio e fedeltà sotto la croce e attendere l’alba della resurrezione.
E Gesù risorto, amato, cercato si rivela e diventa l’unica speranza della nostra vita per noi e per i nostri fratelli e le nostre sorelle: nel pieno della nostra faticosa e sofferta ricerca, Lui stesso ci viene incontro improvvisamente e ci trova prima che noi troviamo Lui. Così è capitato alla Maddalena. Così può capitare anche a noi!
Affidiamo a Santa Maria Maddalena, apostola degli apostoli, in cammino della nostra nascente Comunità Pastorale di Gesù Maria Giuseppe, San Martino in Villapizzione e san Gaetano.
Buona Pasqua a ciascuno di voi e alle vostre famiglie.